Sismabonus: come funziona, modalità di accesso e benefici fiscali
Se vivi in una zona sismica e stai pensando di ristrutturare casa, faresti bene ad informarti sulle modalità di accesso al Sismabonus, una detrazione fiscale che ti consente di rientrare di una parte delle spese effettuate per mettere in sicurezza la tua abitazione e prevenire i rischi da eventi tellurici. Ne parliamo insieme agli esperti di case prefabbricate in Friuli ABC Costruzioni.
All’occorrenza puoi anche combinare il Sismabonus con l’Ecobonus, così da sfruttare entrambi i vantaggi derivanti dalle due misure. Analizziamo nel dettaglio come fare.
Sismabonus: tutto quello che bisogna sapere
Il Sismabonus è una detrazione fiscale che prevede interventi finalizzati a ridurre il rischio di danni da terremoti. Le opere possono comportare il passaggio ad una classe sismica superiore. Gli edifici infatti sono suddivisi in 8 fasce in base al livello di resistenza alle scosse che vanno dalla A+ (la più alta) alla G (la più bassa). Il Sismabonus può essere richiesto per una spesa massima fino a 96.000 euro per unità immobiliare per tutti quegli interventi effettuati non prima del 2017 ed entro il 31 dicembre 2024.
L’agevolazione può essere ottenuta in base ai risultati ottenuti:
- taglio del 50% delle spese se non si ottiene alcun miglioramento della classe;
- detrazione del 70% se si ottiene un miglioramento della classe immediatamente superiore;
- sconto dell’80% se si ottiene un miglioramento di due classi superiori;
- riduzione massima dell’85% prevista però solo per quei lavori nei condomini che determinano un salto migliorativo di due classi.
Lo sgravio fiscale si ottiene con una decurtazione Irpef da versare e viene poi suddiviso in 5 rate annuali dello stesso importo.
Chi può accedere al Sismabonus?
Il Sismabonus può essere richiesto per quelle abitazioni che si trovano in zone classificate a rischio tellurico. Le aree delle fasce 1 e 2 sono considerate ad alto rischio, quelle della fascia 3 a rischio moderato.
Un requisito imprescindibile per accedere alla detrazione è il pagamento dei lavori tramite bonifico bancario e postale che deve necessariamente comprendere tre informazioni:
- la causale dell’operazione;
- il codice fiscale del committente o di chi richiede la detrazione;
- la partita IVA o il codice fiscale di chi riceve il pagamento.
La detrazione fiscale è compresa tra il 50 e l’80% della spesa che deve poi essere scalata in 5 rate dalla dichiarazione dei redditi. In alternativa si può optare per la cessione del credito del Sismabonus, con il trasferimento del credito alla ditta che esegue i lavori o ad un intermediario bancario, ricevendo così uno sconto immediato sulla cifra da pagare pari al credito ceduto.
Come sfruttare i vantaggi del Sismabonus e dell’Ecobonus contemporaneamente?
Se decidi di effettuare lavori finalizzati a ridurre i rischi sismici, tanto vale migliorare anche l’efficientamento energetico della casa e sfruttare l’Ecobonus. In questo modo, oltre a migliorare il comfort abitativo della tua casa, puoi beneficiare dei vantaggi di entrambe le detrazioni.
Per accedere ad entrambe le agevolazioni fiscali devi eseguire lavori che garantiscono il passaggio ad una classe superiore e contemporaneamente l’aumento dell’efficienza energetica. In tal caso l’incentivo sale fino all’80%. Se invece ottieni il salto di due categorie, lo sconto sale fino all’85%.
L’accoppiata Sismabonus-Ecobonus è garantita per una spesa massima di 136.000 euro per unità immobiliare e la detrazione viene distribuita su 10 rate annuali dello stesso importo.
Differenza tra Sismabonus e Super Sismabonus 110
Con il decreto Rilancio del 2020 è stato introdotto il Super Sismabonus 110 che prevede una detrazione del 110% dei costi sostenuti per il contenimento del rischio, anche senza alcun miglioramento della classe sismica.
Tra i lavori compresi ci sono:
- il rafforzamento dei muri;
- i lavori su tetti e coperture per aumentare la loro capacità portanti;
- le opere finalizzate a rinforzare elementi non strutturali.
Il Super Sismabonus si differenzia soprattutto per il fatto che è possibile accedervi solo in caso di demolizione o ricostruzione degli edifici. In pratica l’intervento deve essere configurato sempre come ristrutturazione e mai come nuova costruzione.